Oltre 7000 isole nel sud-est asiatico formano le Filippine. Una delle più famose, non solo per il kitesurf, è Boracay. In realtà non mi è mai interessata molto. Ne avevo sentito parlare, ma avevo altri Kite trip per la testa. Dopo 1 mese a Boracay, ci tornerei immediatamente!
Ma partiamo dal principio: Partenza da Roma il 25 Gennaio in cinque kiters(io, Renato, Alfredo, Cosimo, Enzino), il sesto (Roberto) ci ha raggiunto a Boracay partendo da Palma De Maiorca dove vive. Volo verso Dubai, sosta 5 ore in aeroporto e ripartenza verso Manila. Arrivo in tarda serata nella capitale ed obbligo di dormire in città prima di poter prendere il primo volo della giornata verso Kalibo. Dopo 3 aerei speri di essere arrivato, ed invece no: altra ora e mezza di pulmino per Caticlan dove con un piccolo battello superi il breve tratto di mare per l’isola di Boracay. Quasi 2 giorni di viaggio per arrivare dall’altra parte del mondo!
Per le prime due settimane ho alloggiato al Resort Pahuwayan, prenotato dall’Italia con il resto del gruppo. Le camere sono belle e comode ed in posizione strategica: praticamente sulla spiaggia dove ha sede la scuola Freestyle Academy. Il proprietario della scuola è Ken Nacor : filippino molto disponibile e vincitore del Kite Tour Asia. Avendo la scuola sotto casa, l’ho frequentata ed ho visto come lavorano. Sono molto bravi e credo possano essere considerati la migliore scuola di Boracay: per info www.freestyle-boracay.com Organizzano anche escursioni in barca e su altri spot. L’ambiente è molto simpatico e frequentato da kiters di tutto il mondo.
Le condizioni ottimali per il kiteboard sono da novembre a fine aprile. Il vento arriva quasi tutti i giorni tra i 16 ed i 20 nodi. L’acqua flat, leggermente mossa con alta marea. La spiaggia di Bulabog non è bellissima. Poco profonda e circondata da alti alberi di cocco. Più volte al giorno si vedevano Kite parcheggiati sugli alberi. Incredibile vedere con quanta facilità i ragazzi filippini riuscivano ad arrampicarsi per recuperare le ali alla modica cifra di 10 euro. Purtroppo abbiamo anche assistito ad un brutto incidente di una ragazza norvegese volata contro un muretto: fate attenzione, lo spazio è veramente poco ed il vento side-on non lascia margine di errore !
Sopra vento a Bulabog ci sono due piccole baie. Meno frequentate e con acqua ancora più piatta si prestano al freestyle. Bisogna stare solo attenti in caso di bassa marea, ma per il resto è una palestra perfetta. A mio avviso il miglior spot è Union Beach a Caticlan e non sull’isola di Boracay. Raggiungibile in 20 minuti di navigazione a traverso dalla spiaggia di Bulabog. Sicuramente un’esperienza da provare: surfare in mare aperto tra le isole delle Filippine è esaltante. Peccato che a Union Beach non ci sia nulla, se non un piccolo bar ed un resort con qualche camera. Ma acqua super flat e spazi enormi rendono l’uscita piacevolissima. Dopo la session, meglio tornare a Boracay: altri 20 minuti di navigazione e prepararsi per la vita notturna.
Una delle cose che ho preferito di Boracay è la doppia identità ! Da un lato dell’isola i kiters, dall’altra (raggiungibile in 10 minuti a piedi) la parte più turistica. White beach è l’attrazione dell’isola. Il nome è molto chiaro: spiaggia bianca ed acqua cristallina fanno si che venga considerata tra le più belle spiagge al mondo. Imperdibile il tramonto da uno dei chioschi in spiaggia. Il sole, bagnandosi nel mare, assume dei colori incredibili. Uno spettacolo che si ripete ogni giorno. Un appuntamento fisso per filippini e turisti. Davvero semplice ed economico noleggiare un piccolo catamarano fatto in bambù ed assistere a questo spettacolo dal mare, in compagnia di amici sorseggiando una bevanda: meglio se alcolica !
Altra spiaggia degna di nota è Puka Beach a nord dell’isola. Adatta per chi non ama la confusione di White beach è facilmente raggiungibile con il “tricicle”, una specie di ape piaggio italiano usato come mezzo pubblico.
Mangiare a Boracay non è un problema. Tanti ristoranti e diversi tipi di cucina. Il più famoso ovviamente è Italiano e si chiama Aria. Situato in posizione strategica su white beach è sempre molto affollato. Si mangiano buoni piatti italiani ed anche la pizza. Ma se non siete tra quelli che all’estero devono per forza mangiare all’italiana, vi consigliamo di provare la cucina filippina fatta principalmente di piatti a base di pollo, pesce, riso, zuppe ed uova. A me piaceva, dietro suggerimento dei locals, e non me ne sono pentito. Unica cosa che proprio non sono riuscito ad assaggiare è il balut. Troppo schifoso anche da spiegare … trovatevelo su google!
La vacanza è stata caratterizzata da un incontro: una famiglia romena che vive a Boracay durante il periodo invernale. Sono in acqua tutto il giorno. Un po’ per lavoro ed un po’ per gioco hanno aperto il Kite Doctor. Riparano tutto quello che ha a che fare con il kiteboard. Una sicurezza per chi dovesse avere problemi con l’attrezzatura. Professionali, economici e bravissimi. Serban è fortissimo in acqua e fuori!!! Gli ho visto fare cose che voi umani non potreste immaginare…. Ovviamente scherzo, ma difficile paragonarsi a lui che a 40 anni chiude i tricks più difficili in acqua, parla 4 lingue, ripara Kite come MacGyver, è stato nazionale di snowboard, istruttore di wakeboard, pilota d’aereo, paracadutista, cintura nera di karate etc etc Vi giuro che non è uno scherzo… increduli, abbiamo verificato tutto !!!
Spero che Serban, Cami (la compagna) e Tony (figlio di Cami) vengano a trovarci in Costiera Amalfitana quest’estate, almeno per ricambiare l’accoglienza che hanno riservato a me e Roberto aprendoci le porte di casa loro quando il resto del gruppo è tornato in Italia.
Di più non voglio scrivere. Vi la lascio immaginare Boracay dalle foto. Io spero di tornarci presto per trascorrere altre giornate in compagnia di un popolo meraviglioso e lontano dallo stress occidentale.
Francesco